La riproduzione selezionata in cinofilia si riferisce alla pratica di scegliere in modo accurato e mirato i cani da accoppiare per ottenere cuccioli con determinate caratteristiche fisiche, comportamentali e genetiche. Questo processo ha lo scopo di migliorare la qualità della razza, mantenere o accentuare specifici tratti desiderabili, e ridurre la probabilità di malattie genetiche. La riproduzione selezionata deve essere fatta con attenzione e responsabilità per garantire che i cani allevati siano sani, equilibrati e rappresentino nel miglior modo possibile la razza. Non si tratta solo di “produrre cuccioli” ma di preservare le caratteristiche positive della razza e di migliorare la salute generale della popolazione canina. La riproduzione controllata tra cani di razza implica la scelta accurata dei genitori per garantire che i cuccioli erediteranno le caratteristiche fisiche e comportamentali volute. Alcuni dei principi chiave della riproduzione controllata sono:
- Accoppiamenti selettivi: vengono scelti cani con tratti fisici e comportamentali che corrispondono agli standard della razza. Per esempio, un cane con una corretta conformazione fisica o con un temperamento molto equilibrato potrebbe essere idoneo per accoppiarsi con una femmina che presenta simili qualità.
- Allevatori e standard di razza: gli allevatori devono seguire specifici standard di razza definiti da associazioni cinofile internazionali e nazionali ufficialmente istituzionalizzate. Questi standard descrivono le caratteristiche fisiche e comportamentali che ogni razza di cane deve possedere.
- Test genetici: occorre effettuare test genetici per identificare malattie ereditarie e problemi di salute. I test possono rilevare la predisposizione a disturbi comuni come la displasia dell’anca o malattie cardiache, permettendo agli allevatori di evitare incroci che potrebbero portare a cuccioli con malformazioni o malattie.
- Accoppiamento consanguineo (inbreeding): in alcuni casi, per mantenere certe caratteristiche fisiche o comportamentali, gli allevatori ricorrono all’accoppiamento tra individui strettamente imparentati. Questo può però aumentare il rischio di malattie genetiche recessive e ridurre la variabilità genetica, il che può portare a una maggiore predisposizione a malformazioni o problemi di salute. Dal 2022 è vietato l’accoppiamento tra genitori e figli, tra fratelli pieni o mezzi fratelli, cani nati da fattrici di età inferiore ai 16 mesi.
- Accoppiamento tra linee diverse (outcrossing): Per evitare problemi di consanguineità, gli allevatori possono scegliere di incrociare esemplari provenienti da linee diverse all’interno della stessa razza. Questo aiuta a mantenere una maggiore variabilità genetica e ridurre i rischi di malattie ereditarie.
- COI: o coefficiente di consanguineità, è una misura statistica che indica la probabilità che due alleli presenti in un individuo siano identici per discendenza, ovvero derivino da un antenato comune. In pratica, esprime il livello di inbreeding di un cane, quantificato come percentuale: un COI più elevato indica un maggior rischio di trasmissione di tratti indesiderati o malattie ereditarie, mentre un valore basso suggerisce una maggiore diversità genetica. Questa misura è particolarmente utile per gli allevatori per pianificare accoppiamenti che mantengano un patrimonio genetico sano e riducano il rischio di problematiche legate alla consanguineità.
Coefficiente di consanguineità ideale
- COI ≤ 6,25%: è il valore massimo consigliato per evitare malformazioni o malattie genetiche ereditarie gravi. Un COI inferiore a questo valore riduce significativamente il rischio di malattie recessive, pur mantenendo una buona variabilità genetica. In conclusione, un COI del 6,25% o inferiore è generalmente considerato sicuro per evitare malattie genetiche ereditarie e garantire cuccioli sani. Gli allevatori responsabili lavorano per mantenere il COI il più basso possibile pur preservando la qualità e le caratteristiche desiderabili della razza.
- COI 0%: si cerca di evitare la consanguineità totale, ovvero una riproduzione tra cani senza alcuna parentela diretta (ad esempio, cani provenienti da allevamenti esteri). Questo è ideale ma non sempre praticabile, poiché l’accesso a cani non imparentati può essere limitato dalla distanza geografica che separa i diversi allevamenti.
- COI tra 6,25% e 12,5%: valori più elevati di COI possono essere tollerati, ma è importante monitorare i rischi genetici legati alla consanguineità. Un COI tra il 6,25% e il 12,5% aumenta il rischio di manifestazione di malattie genetiche recessive.
La selezione per caratteristiche specifiche ha un impatto significativo sul patrimonio genetico di una razza. Il processo di accoppiamento controllato tra esemplari che possiedono determinati tratti genetici permette di stabilizzare le caratteristiche desiderabili nel corso delle generazioni. Tuttavia, la selezione per tratti fisici particolarmente evidenti può anche causare una ridotta variabilità genetica e un aumento delle malattie genetiche.
Malattie genetiche
Le doti genetiche del cane di razza comprendono una combinazione di tratti fisici, comportamentali e di salute che sono il risultato di un lungo processo di selezione. Selezionando i cani in base a certe qualità, gli allevatori sono riusciti a preservare e accentuare tratti distintivi che definiscono ogni razza. Tuttavia, è fondamentale considerare che la selezione genetica può anche comportare la trasmissione di malattie ereditarie. Se da un lato la selezione genetica e la riproduzione controllata permettono di ottenere cani con caratteristiche specifiche, dall’altro comportano alcuni rischi:
- Perdita di variabilità genetica: La selezione intensiva per specifici tratti può ridurre la diversità genetica all’interno della razza, aumentando il rischio che i cani sviluppino malattie genetiche comuni.
- Problemi di salute genetici: La selezione per caratteristiche fisiche può favorire difetti genetici. Ad esempio, i cani brachicefali sono soggetti a problemi respiratori.
- Malattie ereditarie: Le razze selezionate per certi tratti fisici possono essere particolarmente vulnerabili a malattie ereditarie, come, displasia dell’anca e del gomito, problemi articolari, problemi cardiaci, problemi respiratori, problemi oculari, disturbi neurologici.
Selezione etica e responsabile
Negli ultimi anni, c’è stato un crescente dibattito sull’etica della selezione genetica nei cani, soprattutto per tratti che possano compromettere il benessere e la salute degli animali. Alcuni esempi di pratiche etiche controverse includono la selezione per tratti estremi che possono portare a problemi fisici o di salute e gli accoppiamenti tra soggetti che mostrano tratti che non sono salutari, ma che sono considerati “esteticamente desiderabili”. Per cercare di affrontare questi problemi, molte associazioni cinofile hanno iniziato a promuovere la selezione basata sulla salute e la riduzione dell’accento su tratti puramente estetici che potrebbero danneggiare il benessere animale. Un parametro importante nella selezione di un cane di razza è la salute genetica. Gli allevatori devono tenere in considerazione la salute a lungo termine della razza e fare attenzione a evitare malattie ereditarie comuni. I principali aspetti da considerare sono:
- Prevenzione delle malattie ereditarie: Alcune razze sono predisposte a specifiche malattie. Gli allevatori devono selezionare cani che non portino i geni per queste malattie, eseguendo test genetici per ridurre i rischi.
- Consanguineità e diversità genetica: Gli allevatori devono prestare attenzione alla consanguineità (accoppiamento tra cani strettamente imparentati) per evitare la riduzione della variabilità genetica e la manifestazione di malattie recessive. L’accoppiamento con esemplari non imparentati aiuta a mantenere una buona diversità genetica e ridurre il rischio di malattie genetiche.
- Monitoraggio della salute generale: Gli allevatori eseguono controlli di salute di routine su cuccioli e adulti (come esami fisici, vaccinazioni, test per malattie parassitarie) per garantire che i cani siano sani prima di essere accoppiati.
- Benessere animale: gli allevatori devono garantire che i cani vivano in ambienti salubri e che siano trattati con rispetto. Dal 2022, nel caso sia stata usata una fattrice superiore a 7 anni o che abbia già prodotto più di 5 cucciolate, la denuncia di monta deve essere corredata da un certificato veterinario attestante l’idoneità della fattrice alla gravidanza, al parto e allo svezzamento. È inoltre fondamentale che vengano evitati metodi di selezione che possano danneggiare il benessere dei cani o promuovere tratti fisici che possano portare a sofferenza.
La selezione di un cane di razza implica una valutazione complessa di parametri fisici, comportamentali e genetici. Gli allevatori professionisti devono bilanciare l’adesione agli standard di razza con la salute e il benessere degli animali. L’uso di test genetici e pratiche di accoppiamento responsabile come la riduzione della consanguineità sono fondamentali per garantire che i cani di razza siano sani, equilibrati e conformi agli standard della razza, promuovendo così una riproduzione etica e salutare.